Goffredo Lombardo, il patron della Titanus, diceva che i film con Gianni Morandi e Caterina Caselli negli anni Sessanta avevano salvato la sua casa produttrice. I loro film, effettivamente, costavano poco e incassavano tantissimo. Per la prima volta la canzone italiana, che fino a quel momento anche nel cinema era rivolta a tutta la famiglia, guardava a un pubblico decisamente più giovane. La stessa cosa succedeva con i film dei cosiddetti «urlatori»: Adriano Celentano, Mina, Tony Dallara. A metà anni Sessanta il consumo giovanile della cultura era un fenomeno così significativo da anticipare la contestazione che sarebbe poi esplosa nel Sessantotto. Il documentario racconta con la viva voce dei protagonisti di allora e con la ricchezza degli archivi dell’Istituto Luce la complessità del fenomeno. In quell’epoca, film semplici e di poche pretese diventarono lo specchio di una generazione e la cartina di tornasole di un’Italia in pieno cambiamento. Come diceva Pasolini, dopo il boom economico il Paese non era più lo stesso. E anche quei film hanno contribuito a cambiarlo. [cg]
Biografia
regista
Steve Della Casa
(Torino, 1953), critico cinematografico, è tra i fondatori del Torino Film Festival, di cui ha anche curato la direzione dal 1999 al 2002. È stato presidente dell’European Coordination of Film Festivals e della Film Commission Torino Piemonte, nonché direttore artistico del Roma Fiction Fest. Dal 1994 è autore e voce del programma Hollywood Party di Rai Radio 3. Nel 2016 ha presentato al festival il documentario Nessuno ci può giudicare, diretto insieme a Chiara Ronchini, con la quale ha realizzato anche il successivo film di materiale d'archivio, Bulli e pupe (2018).
FILMOGRAFIA
Colpi di luce (coregia Matteo Spinola, Francesca Calvelli, cm, doc., 2004), Uomini forti (mm, doc., 2006), Venezia ’68 (coregia Antonello Sarno, mm, doc., 2008), Flaiano - Il meglio è passato (coregia Giancarlo Rolandi, mm, doc., 2010), I tarantiniani (coregia Maurizio Tedeschi, mm, doc., 2013), Perché sono un genio! - Lorenza Mazzetti (coregia Francesco Frisari, doc., 2016), Nessuno ci può giudicare (coregia Chiara Ronchini, doc., 2016), Bulli e pupe (coregia Chiara Ronchini, doc., 2018), Zona Franca (doc, 2020).
Chiara Ronchini
(Marino, Roma, 1976) nasce come montatrice, ma negli ultimi anni, seguendo le sue passioni e le sue intuizioni, si è cimentata soprattutto con la regia. Le sue ricerche sul materiale d’archivio sono tentativi di ragionare sulla ri-significazione del materiale audiovisivo, per riflettere a sua volta sulla contemporaneità in chiave politica, culturale e antropologica. La sua scrittura per immagini è sempre guidata da uno sguardo femminista, attento a cogliere la complessità delle storie che compone e racconta. Tra gli ultimi lavori come montatrice, e regista, Nessuno ci può giudicare (2017) e Bulli e pupe - Una storia sentimentale degli anni ’50 (2018), entrambi realizzati con Steve Della Casa. Nessuno ci può giudicare ha vinto anche un Nastro d’Argento.
FILMOGRAFIA
Nessuno ci può giudicare (co-regia Steve Della Casa, doc., 2016), Bulli e pupe (co-regia Steve Della Casa, doc., 2018), Giovanna, storie di una voce (doc, 2021).
Cast
& Credits
Steve Della Casa, Chiara Ronchini
interpreti/cast
Don Backy, Caterina Caselli, Tony Dallara, Ricky Gianco, Mal, Rita Pavone, Gianni Pettenati, Shel Shapiro, Piero Vivarelli
produzione, distribuzione/production, distribution
Istituto Luce Cinecittà
contatti/contacts
Cinecittà Luce
Marlon Pellegrini
[email protected]
www.cinecittaluce.it